Bayern Monaco- Barcellona 2-2 Marcatori: 9’ Turbolente (Bar.) 18’ Cantiani, 23’ Carolini (Bar.) pt; 28’ Berardi st.
Amaro in bocca è il sentimento prevalente sulla panchina del Bayern Monaco a fine gara. A conti fatti, per tutte le occasioni avute, è la squadra di Albini a rammaricarsi di più per questo pareggio che comunque non lascia scontento nessuno. Il Barcellona dal canto suo a tratti ha espresso un gioco migliore degli avversari, ma di sicuro non ha dato sfoggio delle migliori capacità che possiede. Tuttavia, sono proprio i blaugrana a rischiare di andare in vantaggio al 6’ con Scarpinella, che lambisce il palo alla sinistra di Amendola. Passano solo due giri di lancette e il direttore di gara fischia una trattenuta in area catalana. Rigore. Sul dischetto si presenta Aversa, la cui conclusione però è centrale e respinta da Bizzoni, sulla ribattuta Cristiano è impreciso e manda a lato. Il Barcellona non perdona l’errore e Turbolente batte Amendola, sfruttando al meglio il tocco di Scarpinella. I tedeschi premono e riagganciano gli avversari al 18’: Cantiani approfitta del liscio di Cleri e va in rete facilmente. L’offensivismo bavarese, però, apre praterie alle veloci incursioni di Scarpinella. È proprio da una scorribanda del numero 10 che nasce il raddoppio secondo lo schema più classico del calciotto, ovvero cambio di gioco preciso in area e tocco vincente, questa volta di Carolini. Al 9’ della ripresa Claudio Cucciari impegna Bizzoni con una potente punizione dalla distanza, il numero 1 spagnolo tocca in angolo con l’aiuto della traversa. È una pressione continua da parte di ragazzi di Albini, che però faticano a trovare limpide occasioni. Nel finale, comunque, il fortino catalano cede inesorabilmente. Al 27’ su angolo di Cucciari, Cantiani stacca in area e centra la seconda traversa di giornata. Un solo minuto più tardi sempre Cucciari, il migliore dei suoi, manda Berardi sulla destra, il numero 11 è imprendibile e infila Bizzoni, trovando il meritato pareggio. Allo scadere, il Barcellona rischia addirittura di finire sotto, ma l’estremo difensore si oppone come può allo scatenato Berardi.
