Stampa questa pagina
Domenica, 11 Settembre 2011 17:01

GIANCARLO DE SISTI – MITI DEL PASSATO

GIANCARLO DE SISTI

 

Nato a Roma il 13 marzo 1943, è stato uno dei più forti e noti calciatori italiani, finita la carriera di giocatore e’ diventato stimato commentatore e allenatore. Di ruolo centrocampista. E’ stato anche una colonna portante della nazionale italiana che vinse i Campionati Europei nel 1968 e che sfiorò la vittoria ai mondiali del 1970 nella storica finale che l’Italia perse contro l’invincibile Brasile di Pele’.

 

CARRIERA

Detto "Picchio"("trottola" in romanesco, per la sua onnipresenza nel campo) fu uno dei più importanti centrocampisti del calcio italiano del dopoguerra.

Picchio nacque al Quadraro alla fine della seconda guerra mondiale. Fin da bambino si mise in evidenza nella parrocchia di Santa Maria del Buon Consiglio per la sua abilità di palleggio. Arrivò alla Roma nella categoria allievi, col numero nove sulle spalle, come centravanti di manovra. Ebbe come maestri Lojacono (di cui abbiamo parlato nel numero precedente) e Schiaffino, in un periodo in cui pensava più a diventare ragioniere che calciatore. Lanciato in serie A da Alfredo Foni. Nel 1965 passò alla Fiorentina (di cui decenni dopo diventerà anche allenatore), consacrandosi alla platea nazionale e internazionale. Alla Fiorentina dove fu il principale artefice del miracoloso scudetto del 1969. Tornò a Roma durante la presidenza Anzalone, e tra non poche polemiche per il costo del suo cartellino (anche in considerazione dell’età), ben quattrocento milioni più Cappellini, dispensando gli sprazzi finali della sua alta scuola. Piccolo e tarchiato (1,69 per 72 kg), atleticamente fortissimo, sapeva unire un alto contributo dinamico alla squadra ad un tocco di palla vellutato e, non ultimo, un senso tattico che lo faceva sempre essere dove la sua presenza era più incisiva. Nereo Rocco lo definì un regista geniale per quel suo modo di giocare a scatti, dal passaggio generoso per tutti. Alla Roma chiuse la carriera, condizionata e di fatto accorciata da problemi di salute.

 

Con la nazionale ai Mondiali del 1970, dove l’Italia raggiunse la finale cedendo al grande Brasile solo nel secondo tempo dopo aver mantenuto l’1-1 fino al 60′, De Sisti era considerato titolare inamovibile mentre Mazzola e Rivera dovettero assoggettarsi ad una imbarazzante staffetta.

 

Meno fortunata e’ stata la sua esperienza come allenatore (scudetto soffiato di un soffio dalla Juventus ai danni della Fiorentina da lui allenata nel campionato 1981/82).

Nel 1991-92 viene chiamato da Costantino Rozzi a guidare la squadra dell'Ascoli nella massima serie. Prima della fine del rapporto professionale con l’Ascoli, ignoti si erano introdotti nel giardino della sua villa facendo esplodere una bomba carta. Aveva anche ricevuto telefonate minatorie nelle quali veniva invitato a lasciare la guida della squadra. Forse per via di questa brutta storia De Sisti purtroppo non ha voluto più allenare.

 

Grande e stimato uomo di sport, leale, generoso, sensibile al mondo che lo circonda. E' invitato spesso come commentatore sportivo in programmi televisivi. Seguite ed apprezzate le sue interviste rilasciate alla carta stampata.

 

Amico apprezzato anche del Pezzana, nelle ultime due edizioni e’ stato testimonial alle premiazioni del Torneo Pezzana. Suo figlio Marco De Sisti gioca abitualmente i tornei Pezzana.

 

 

 

 

Giovanili

 

Roma

Squadre di club*  

1960-1965

Roma

87 (13)

1965-1974

Fiorentina

256 (28)

1974-1979

Roma

135 (9)

Tot. Serie A

13° class. presenze

478 (50)

Nazionale

1967-1972

 Italia

29 (4)

Carriera da allenatore

1981-1985

Fiorentina

 

1991-1992

Ascoli

 

Palmarès

 Mondiali di calcio

Argento

Messico 1970

 Europei di calcio

Oro

Italia 1968